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Il nome DAITARN deriva dalla parola "daitan" che in giapponese significa coraggioso, impavido, ardito.


Il nome del padre di Banjo era Sozo, che in giapponese significa "creare".


Il nome Haran Banjo significa "(vita) molto movimentata".


Haran Banjo, nei primi fumetti italiani su Daitarn 3, aveva il nome di Joe Tempesta.


Il lampeggiante (sirena) posizionato sul tetto della Match Patrol non viene mai utilizzato in nessun episodio della serie.


Nell'ultima puntata Don Zauker esce per la prima volta dal suo stato di vegetazione, mentre Koros si trova in pericolo. Dal brevissimo dialogo che ha con Banjo si capisce che non è a conoscenza della guerra in atto e che fino a quel momento è rimasto in uno stato di catalessi. Forse è stata solo Koros a volere la lunga ed inutile guerra...


Il robot addetto alla manutenzione del Daitarn 3 si chiama "Marus" ("Chibimaru" nella serie Dynit). Si dice che originariamente il suo design doveva essere quello di "Haro", presente in Gundam, ma che il regista Tomino, per impiegarlo nell'opera successiva, abbia preferito cambiarlo con questo.


Il design del Daitarn 3 e della sua trasformazione venne curato da Kunio Okawara, che si occupò in seguito anche di quello della prima serie di Gundam.
Il disegnatore Kunio Okawara cercò di soddisfare le richieste dello sponsor che desiderava una serie fantascientifica con azione, commedia slapstick ed un robot trasformabile, ma in seguito lo sponsor si lamentò dell'eccessiva complessità della trasformazione del Daitarn 3.


Il pianeta Marte, dominato e controllato completamente dai meganoidi, è stato rinominato da loro stessi con il nome di "Meganoide".


Quasi tutti i comandanti meganoidi hanno incisa la lettera "K" sulla propria cintura. Non ci sono motivazioni "ufficiali" di questa usanza, ma tale fatto potrebbe dimostrare come Koros (la "K" sarebbe la sua iniziale) sia effettivamente il comandante supremo di tutti i Meganoidi. Don Zauker invece, come si può intuire dall'ultima puntata, è forse davvero immerso nel suo stato catalessi ed ignora perfino la terribile guerra in corso.


Oltre al modello di soldati con volto umano ne esiste un vecchio modello con la faccia a "maschera da hockey". Essi sono apparsi solo nella puntata 14 ed in un flashback della puntata 18.


Nella gerarchia meganoide esistono anche le guardie imperiali (solo nella serie Dynit). Sono caratterizzate da un copricapo sferico con due corna ai lati e non si trasformano in megaborg, ma possono pilotare dei robot giganti. (Uno di loro era Donoval della puntata 13).


Banjo riesce a fuggire da Marte grazie all'aiuto di sua madre che carica su un missile di tipo Daitarn (un potente astrorazzo capace di percorrere enormi distanze) il famoso robot Daitarn 3 ed una grande quantità di oro estratta dalle miniere del pianeta. Banjo viene inseguito da un'astronave meganoide, ma grazie al potente robot guerriero riesce a sconfiggerla e ad arrivare sano e salvo sulla Terra.


Nella puntata 16 per la prima ed unica volta nella serie il Daitarn 3 viene messo fuori combattimento da un megaborg che lancia con violenza la sua spada conficcandola nel petto del robot; Banjo non riesce più ad azionare i comandi ed il Daitarn 3 rimane completamente immobile ed indifeso. Fortunatamente l'attacco solare appena lanciato rende inoffensivo il megaborg, altrimenti per il Daitarn 3 non ci sarebbe stato scampo.

La "scissione attacco solare" ("attacco solare a tempesta" nella versione della Dynit) è l'arma più potente del Daitarn 3 e viene utilizzata da Banjo solo una volta (39° e penultimo episodio) per colpire un megaborg che, grazie al suo corpo flessibile, riesce ad evitare più volte l'attacco solare semplice.


Gli studi del professor Haran Sozo sono stati finanziati dal padre di Beauty - propietario della Beauty Company - per favorire i viaggi spaziali.


Per la rete gira la notizia che Koros sia la madre di Banjo... Credo di poter garantire che si tratta di una notizia completamente falsa. Non esiste nessuna prova "ufficiale" di tale illazione e nessuna puntata della serie riesce a convincere del contrario. L'unica cosa che viene sottolineata più volte è la grande ammirazione (anche se spesso nascosta) che Koros prova nei confronti del suo rivale, ma niente di più!
Tale diceria nasce forse anche dal fatto che nella puntata 12 (doppiaggio originale storico italiano) la madre di Banjo ha la stessa voce di Koros.


Nella 39a puntata si viene a sapere che i Meganoidi sono stati creati 10 anni prima del periodo in cui si svolge la serie. Sappiamo che Banjo fuggì da Marte all'età di circa 18 anni, quindi possiamo concludere che nel momento in cui si svolge la guerra contro gli invasori della Terra, il nostro eroe ha circa 28 anni.


Banjo non vede direttamente l'esterno del Daitarn da un normale finestrino: attraverso varie telecamere vengono proiettate le immagini esterne sugli speciali cristalli della cabina in modo da far avere al pilota una visione completa a 360°.


Lo scontro più breve di tutta la serie lo abbiamo nella puntata 13: il megaborg attacca con una sciabola il Daitarn 3 che para il colpo ed usa il micidiale attacco solare. Per il nemico, non c'è niente da fare.


Si legge spesso in altri siti dedicati al Daitarn 3 che il circuito dell'attacco solare riceve l'energia da un satellite in orbita intorno alla Terra. Questa affermazione, oltre a non essere molto logica (chi lo avrebbe realizzato e posizionato in orbita? Come farebbe un solo satellite a garantire l'energia al robot su tutto il pianeta?), non è appoggiata da nessuna notizia certa.
Inoltre, nell'episodio 22 il Daitarn 3 usa l'attacco solare nello spazio.


La pistola utilizzata da Banjo sembra realmente esistente, anche se molto rara e costosa. Si tratta di un'arma americana prodotta nel 1970 dalla AMT, ed il modello si chiama AUTOMAG 180. Il suo calibro è 44AMT (simile, ma non compatibile al celebre 44 magnum).
Il valore commerciale di tale arma molto rara, ma commercializzata anche in Italia, è di circa 6,5 milioni di lire. Il suo peso è di 1,92 Kg ed il suo caricatore contiene 7 colpi. Purtroppo l'originale non è trasformabile in un fucile.


L'attacco solare del Daitarn 3 è stato riutilizzato dagli autori della serie POKEMON per la mossa "SOLARRAGGIO" di Bulbasaur (pokemon n. 1): nella 3a serie, nella puntata "Duello tra amici" questo paragone è ben visibile.


Se in una missione meganoide sono presenti più comandanti (in genere tre), nella trasformazione in megaborg, essi si fondono in un unico corpo utilizzando gli speciali bracciali oppure la cosidetta "macro-macchina".


La seconda puntata è curata dal famoso disegnatore Yoschinori Kanada, con un'indimenticabile lotta fra i grattacieli ripresa da angolature che esasperano le prospettive ed arricchita da onomatopee da fumetto americano.


Verso la fine delgli anni Ottanta il conflitto padre-figlio, che aveva caratterizzato manga e anime degli anni precedenti (compreso il Daitarn 3), tende a scomparire.


 
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1997-2010LFLuca Franchi

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3D del robot di Gianluca Panebianco. Parte delle immagini concesse da Enciclorobopedia.